Alsazia, anni Trenta. Simone, una ragazzina felice e spensierata, scopre a poco a poco la povertà, l’ingiustizia, l’intolleranza e quindi l’angoscia della guerra, degli arresti e degli interrogatori. A scuola, in città e ovunque è sempre più sola di fronte al “Leone”, il sistema nazista avido di prede.
Costanza, 8 luglio 1943. La porta dell’istituto Wessenberg viene serrata pesantemente. Simone viene separata con crudeltà da sua madre e internata in un riformatorio nazista. Privata di tutte le sue gioie. Sola nella tana del Leone…
Con uno stile vivace e anche un tocco di umorismo, Simone Arnold Liebster narra la sua sopravvivenza a un mondo diventato improvvisamente tragico e duro, e la vittoria di una ragazzina normale e vulnerabile in lotta contro il Leone. La sua autobiografia dà alle vittime ignote del nazionalsocialismo un viso, un’identità. È anche una prova molto avvincente che la coscienza ha la forza di resistere a ogni manipolazione, anche sotto pressioni estreme.
Fino a oggi il destino dei figli dei testimoni di Geova, che hanno rigettato l’ideologia nazista fin dai suoi albori, è stato totalmente occultato. Questo racconto, simile nella sua forma al Diario di Anna Frank, ci aiuterà a conoscerlo e a non dimenticare mai il pensiero riassunto da Primo Levi: “Nel rileggere le cronache del nazismo, dai suoi inizi torbidi alla sua fine convulsa, non riesco sottrarmi all’impressione di una generale atmosfera di follia incontrollata che mi pare unica nella storia”.
SIMONE ARNOLD LIEBSTER, è nata nell’agosto 1930 in Alsazia, dove è cresciuta. Nel 1989 è diventata membro del Cercle Européen des Témoins de Jéhovah Anciens Déportés et Internés (Circolo Europeo dei Testimoni di Geova Ex Deportati e Internati), associazione che testimonia le sofferenze di questi “resistenti della fede” sotto il totalitarismo nazista. In questa veste è intervenuta al Consiglio Europeo a Bruxelles in relazione alla difesa dei Diritti dell’Uomo e ha partecipato a numerose conferenze in più di 50 città in Francia, Germania, Belgio, Svizzera, Spagna, Italia, Inghilterra, Canada e Stati Uniti.
In tutto il mondo la sua vicenda ha commosso uomini e donne di ogni ideologia. Già pubblicata in inglese, è stata tradotta anche in tedesco, danese, francese, spagnolo, coreano e giapponese.